Le Basi del Training

8. Somatotipi

Lunedì 17 Novembre 2008 09:37

In questo lungo articolo partendo dall’analisi dei  Somatotipi capiremo parecchio dei diversi sport.

DIFFERENZE GENETICHE

Sono infatti proprio i fattori genetici che impediscono alla maggioranza degli atleti di diventare come i campioni da rivista. Lessi di questo argomento per la prima volta nei primi anni del 2000, sul B.I.I.O di Tozzi, dove era trattato in maniera ineccepibile. Comprendere questo argomento ci farà capire perché la maggioranza delle persone non diventerebbe Schwarzenegger neppure con quintali di steroidi,  riportando tutti ad un sano realismo. È una di quelle tematiche trattate da sempre, difatti Tozzi a sua volta citava Stuart McRobert e il suo Brawn, ma la letteratura in merito è veramente vastissima.

La verità forse scoraggia un po’, però in realtà bisogna solo essere realisti. Se pochi sono destinati ad avere un fisico da Mr. Olympia, in moltissimi possono aspirare ad avere un fisico molto sopra la media e sicuramente al limite delle proprie possibilità genetiche.  Anche perché nessuno può sapere in anticipo dove sia questo limite ed è quindi un dovere morale di ogni sportivo sperimentarsi fino alla fine.

Somatotipi

Molti autori e scienziati hanno affermato che in base alla struttura fisica, si può prevedere il grado di riuscita in un dato sport e questa classificazione è stata definita somatotitpo.

Esistono tre grandi categorie base ovvero, mesomorfo, endomorfo, ed ectomorfo, che però sono la compressione di ben 76 somatotipi diversi  e questo vuol dire che trovare un soggetto “puro” è molto difficile. Lo stesso Sheldon, che identificò per primo i somatotipi, disse che solo il 28% della popolazione è classificabile come puro mentre il 72% restante è classificabile come misto. Fu per questo che successivamente ai tre somatotipi base ne furono aggiunti altri due intermedi.

Tutti i gruppi identificati vennero posizionati in forma bidimensionale sulla somatocarta o triangolo di reuleaux.  In base alla posizione si vede la predominanza di un carattere rispetto ad un altro, se questo è posizionato verso l’esterno, mentre se è all’interno e quindi o centrale, o intermedio, non ci sarà una prevalenza vera e propria.

triangolo di reuleaux somatotipi

 

MESOMORFO/NORMOLINEO:

Il fisico da perfetto atleta, proporzionato e muscoloso, con spalle larghe, vita stretta, addome spesso e asciutto, torace ampio, pochissimo grasso e con un buon sviluppo dorsale tipico a “V”.  Psicologicamente sono soggetti attivi ed impegnati, ma possono avere difficoltà con la crescita delle gambe. Come si vede dalla somatocarta, i (6) cioè i bodybuilder, hanno livelli di mesomorfia al massimo, addirittura al di fuori del triangolo e sono anche gli unici ad avere livelli cosi alti. Sono easy-gainer per eccellenza e per via di questo vantaggio, spesso sono restii a cambiare la propria routine di allenamento. Il loro metabolismo risulta equilibrato e medio-veloce, come del resto, risulta in perfetto equilibrio il rapporto tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Una dieta esempio ( per quanto può valere ) potrebbere essere così suddivisa:  60% glucidi, 20% protidi, 20% lipidi  (o 50-30-20)

ENDOMORFO/BREVILINEO:

Hanno un elevato tasso di grasso, con spalle alte e curve, il collo è corto, le gambe hanno la stessa lunghezza del busto ed il metabolismo è molto lento. Tendono ad accumulare grasso specialmente sul petto, ed i glutei sono pieni e molli. Si tratta di soggetti molto espansivi e vivaci, sono anche molto forti ma sono duri a crescere. Anche se sollevano grossi carichi con facilità, sembrano non far progressi perché il grasso ne nasconde i risultati. Sono spesso sottovalutati e relegati solo al powerlifting (o ad alzate di potenza in generale).

ECTOMORFO/LONGILINEO:

Sono alti ed esili, con pance muscolari lunghe, ossa finissime ed hanno gli arti lunghi con il tronco corto. Presentano poco grasso e sono gli hard-gainer per definizione, se però sono ben seguiti riescono comunque ad avere ottimi risultati. Caratterialmente sono nervosi, irritabili e introversi (predominanza del sistema nervoso simpatico). Si allenano con un impegno mostruoso ed ingurgitano quantità assurde di calorie, ma nonostante questo mantengono un aspetto snello. Traggono vantaggio dall’assunzione di tanti piccoli pasti molto frequenti, oppure, se questi non vengono retti bene, da altri più sporadici ma corposi. Devono seguire una dieta iperglucidica, con carboidrati quasi doppi rispetto alle proteine ad esempio 60% glucidi,20% protidi, 20% lipidi

MESO-ECTOMORFO: Sono a metà tra i meso e gli ecto, ma con tendenza un po più all’ectomorfo, hanno però la parte superiore più forte, mentre il resto è tipico dei mesomorfi.

MESO-ENDOMORFO: Hanno una buona struttura, ma con abbastanza grasso sull’addome, le gambe invece sono forti e le spalle un po’ curve.

somatotipi 2

 

Il succo magico

Un preparatore di nome Zatziorsky disse:

Parlando di quei parametri ai quali un atleta d’alta classe deve corrispondere, vorrei sottolineare la difficoltà di trovare un uomo che possa essere definito un talento  sportivo.

Supponiamo che si voglia trovare un uomo che abbia successo nel decathlon, poniamo tre richieste, che sia alto, veloce, e resistente. dimentichiamo tutte le altre caratteristiche, tralasciamo che deve essere coordinato, che deve possedere notevoli doti di elasticità,tralasciamo le capacità psicologiche….

Cerchiamo di concretizzare l’esigenza di essere alto. Definiremo alta una persona che rappresenti l’1% degli uomini più alti del suo sesso e della sua età. E’ naturale che una persona simile sarà 1 su 100,su 1000 saranno 10. Stessa esigenza le applichiamo al concetto di velocità. Definiamo veloce quella persona che rappresenta l’1% degli uomini più veloci della sue età. La probabilità di trovare una persona alta e veloce è 1:10.000. e se richiediamo che questa persona corrisponda anche al terzo requisito, sia cioè resistente, risulterà che una persona simile si potrà rinvenire nella proporzione 1 su 1.000.000. L’Unione Sovietica ha 250 milioni di abitanti, i giovani di 18 anni saranno circa10 milioni. In conseguenza di queste persone ce ne saranno 10 in tutta l’Unione Sovietica. Non ho chiesto nulla di straordinario, anzi ho semplificato molto il discorso e nonostante ciò queste persone sono cosi rare.

 

Lo stesso ragionamento si può applicare ad ogni sport, bodybuilding compreso, infatti  è quasi impossibile trovare un soggetto che abbia tutte le capacita necessarie sviluppate al massimo. Bastano 5 o 6 parametri per essere incredibile e passare alla storia, ed ecco spiegato perché i grandi nomi da rivista sono cosi pochi. Semplicemente la maggioranza delle persone non ha quel magico mix genetico  e purtroppo non avrà gli stessi risultati, ne con tonnellate di dedizione, ne con quintalate di ormoni.

News

Si dice che se vuoi essere un campione devi sceglierti i genitori, ed è vero, uno studio su 12000 bambini ha dimostrato che il 50% dei figli di campioni di ogni sport hanno talento sportivo, questo talento è ereditato sia dalla linea paterna che materna.

Proprio pochi giorni prima di revisionare questo articolo è salita alla ribalta una nuovissima ricerca ( 2019 ), pubblicata su Medicine & Science in Sport & Exercise condotto dalla East Carolina University di Greenville. Lo studio dimostra come dalle madri che fanno attività fisica in gravidanza, nascano figli con una migliore coordinazione. È quindi stato accertato un transfer tra le attività motorie delle madre e il neurosviluppo del feto. Pare che lo sviluppo neuromotorio accelerato sia stato promosso  da un ambiente prenatale più irrorato di sangue, maggiormente ossigenato e ricco di nutrienti.

Ma siamo condannati o i somatotipi cambiano? 

Una domanda importante a cui quasi nessuno ha risposto per molti anni è se la tipologia corporea cambia nel corso del tempo. In sostanza fin qui abbiamo capito che esistono ectomorfi, mesomorfi ed endomorfi, e che una persona non “pura”  ha presente tra i  suoi tratti più caratteristiche diverse.

Per rispondere alla domanda “Ma il somatotipo cambia?“, sono scesi in campo due scienziati, Lindsay Carter, un professore di educazione fisica a San Diego e Barbara Heath, un’antropologa dell’università della Pennsylvania.

Heath e Carter affermarono che i modelli corporei cambiavano evidentemente a seguito della crescita, dell’invecchiamento, dell’allenamento fisico e delle alimentazioni.

A conferma di tutto questo,  ci fu uno studio condotto in Minnesota, in cui dei soggetti mesomorfi furono messi a digiuno. Alla fine dello studio sembravano tutti dei reduci da un campo di concentramento. Ectomorfi in piena regola.

Gli autori dell’esperimento miravano a migliorare il sistema ideato da Sheldon, dato che questo non prevedeva in considerazione le possibili variazioni del fisico a seguito di allenamento o alimentazione. Col nuovo sistema, il somatotipo poteva essere usato per registrare i cambiamenti nel fisico e per individuare le differenze, e le similitudini biologiche generiche, fra gli esseri umani, senza però ignorare le variazioni nel fisico nel corso del tempo.

 

change somatotipi

 

Nella foto ci sono vari esempi di personaggi noti, ma se cercate in rete si trova di tutto ed alcuni hanno dell’incredibile.

Il metodo Heath & Carter

Possiamo quindi dire che la tipologia corporea di questi soggetti è cambiata? Oppure sono  sempre stati, ad esempio,  dei  mesomorfi  che si sono  solo  lasciati andare per poi ritornare al loro  somatotipo normale?

Nel metodo Heath e Carter si utilizza anche la composizione corporea per classificare il tipo corporeo di una persona,  e si afferma che è possibile classificare un soggetto in base al suo aspetto attuale. Ciò comprende la struttura ossea, anche se questa cambia poco una volta raggiunta la maturità, e la composizione corporea, che può cambiare continuamente nel corso della vita. Quindi si può senza dubbio confermare che è possibile cambiare somatotipo.

Tuttavia ogni persona ha un tipo corporeo inerte,  che si potrebbe descrivere come una forma di  fisico a cui tenderà sempre a tornare in assenza di circostanze o sforzi contrari che possono cambiarlo. Quindi  in realtà il somatotipo non cambia molto (dato che è la forma di fisico a cui si tende naturalmente a tornare quando non ci si allena), ma la composizione corporea invece si, cambia e come.

Un esempio perfetto è Kevin Levrone, un ectomorfo divenuto uno delle più grandi leggende del Bodybuilder, smise totalmente di allenarsi per poi tornare sui palchi a più di 50 anni.

Maryland Muscle Machine somatotipo

Omeostasi

Esistono quindi altri modi per determinare una tipologia corporea ovvero: l’aspetto prima di intraprendere l’allenamento, cioè la forma naturale (di default)  del corpo; la risposta all’allenamento e all’alimentazione, ovvero la facilità a guadagnare il muscolo o a perdere grasso; la risposta al de-condizionamento, ovvero quanta massa muscolare e grasso corporeo sono persi o guadagnati quando si interrompe l’allenamento.

Si tratta della cosiddetta Omeostasi, cioè la capacità che ha il nostro corpo nel resistere ai mutamenti interni nonostante la variazione di stimoli esterni. Ci torneremo moltissime volte in futuro.

Proviamo a capire una cosa: Il nostro corpo è pigro, o meglio, tende ad essere il più energeticamente risparmiatore possibile. Prima di continuare ricordate che il nostro DNA è di età preindustriale QUI. ( potete anche curiosare QUI )

È risaputo che tanti muscoli richiedono molto cibo,  quindi in natura, dove non esistono i supermercati, non è proprio geniale essere Coleman dato che si rischierebbe di morire di fame. Vien da se che avere determinate masse non è esattamente fisiologico. Se l’esposizione al pericolo/stress, ovvero il numero di attacchi esterni che impongono una risposta di difesa del corpo, per noi sono banalmente i workout, non è talmente pesante e continuativa da motivare un perdurante mutamento fisico, il corpo tornerà nella sua forma più economica.

Tradotto, se non vi allenate bene e pesante, anche andando in palestra potreste restare identici a voi stessi, quindi se non crescete non è colpa delle genetica ma vostra.

Però nel caso in cui gli stimoli esterni, che prima erano talmente elevati da alimentare il mutamento fisico, venissero a mancare per un congruo periodo di tempo, il corpo tornerà nuovamente nella sua forma base.

Tradotto ancora una volta. Non ci si può cullare sui risultati ottenuti, perché se non vengono coltivati e rinnovati di continuo verranno persi.

Biotipi

I biotipi sono studiati da migliaia di anni; i primi ad effettuare studi a riguardo sono stati gli orientali, in particolare nella medicina Ayurveda. Cercando di escludere le centinaia di distinzioni fatte nei vari paesi e culture, facciamo un ragionamento squisitamente palestrocentrico.

Quanti fanno panca, anche usando carichi impressionanti, ma restano piatti come assi da stiro?  Quanti poi si ostinano nella cosa, creando frustrazioni e pensando “ se non mi dopo non cresco” ?

Il punto base è che ognuno di noi ha un marker fisico e quindi non tutti siamo adatti allo stesso lavoro.

Per quanto riguarda i maschietti la differenza sostanziale è in Clavicolare  e Trapezoidale. Esaminiamo un po cosa ci racconta la tradizione.

PIANI-PRINCIPALI biotipi somatotipi

 

Clavicolari

Hanno il ciglio scapolo-omerale molto lungo, quindi visti frontalmente hanno generalmente  spalle larghe e ben stondate, petto piatto e tricipiti ben formati . Lavorano bene sul piano frontale, e sono tendenzialmente  scarsi su addome, pettorali, dorsali.

Il pettorale, per sua natura, lavora sul piano sagittale, ( pensate alla panca ), ed è quindi per loro svantaggioso.  Un soggetto clavicolare difatti tenderà ad usare maggiormente i muscoli delle spalle e dei tricipiti che, essendo più forti, “rubano” una buona della percentuale di lavoro al muscolo target. Ovviamente questa non è una buona motivazione per escludere nessun  esercizio a priori,  ma sicuramente la versione su panca inclinata è migliore dato che aiuta a tenere le spalle basse e i gomiti in posizione corretta. Un esercizio di gran lunga più vantaggio sono le croci in ogni loro versione. ( ma sui pettorali trovate una sezione dedicata QUI)

Sui dorsali invece sembrano  rendere meglio con le trazioni e i lat machine, dato  che sono sul piano frontale, sul piano sagittale i pulley sembrano essere meglio dei rematori con bilanciere.

I bicipiti sono tendenzialmente più piccoli dei tricipiti, e quando li si allena è bene fare attenzione a non usare troppo la spalla.

 

Trapezoidali

Hanno il trapezio più sviluppato delle spalle, da vestiti hanno una forma a mo di vulcano che culmina con un collo corto.

Con le clavicole corte la situazione si ribalta e quindi normalmente vedremo che bicipiti, trapezi e pettorali crescono molto facilmente.

I movimenti in cui sembrano essere  più forti sono sul piano sagittale, con difficoltà su quello frontale, quindi troveremo carenze su spalle, tricipiti e dorso.

Sul back, sembrano migliori tutti i movimenti di row, mentre scarseggiano sulle trazioni dato che  di solito hanno una mobilità scapolo-omerale scarsa, ( in questo caso meglio provare una presa leggermente più largha per ovviare al problema).gorilla

Questo gap nel ROM scapolo-omerale tende a farli diventare antroversi, col  il classico atteggiamento a scimmione. Questa postura impedisce al pettorale di lavorare bene per  colpa della sollecitazione del deltoide anteriore,  con l’unico risultato che allenandolo si avrà un maggior accorciamento. In questi casi il lavoro su panca inclinata potrebbe peggiorare le cose.

 

Suggerimenti di lavoro

Avrete sicuramente capito che anche se  esiste una base su cui ragionare, entrano in gioco tremila varianti, anche perché spesso le persone reali hanno un mix di condizioni. È per questo che prima di procedere voglio anticipare che personalmente non ho MAI tenuto in considerazione il biotipo per la selezione degli esercizi. Non credo che la gente sia così facilmente inquadrabile e preferisco guardare al soggetto nel suo specifico.

Una cosa è però sfruttabile. In caso di supremazia, o deficit, di un muscolo, bisogna intervenire sull’attivazione delle porzioni carenti.

Indipendentemente da tutto sia Trapezoidali, che Clavicolari,  traggono vantaggio nel fare  una propedeutica all’adduzione scapolare ma con una distinzione:

Il soggetto trapezoidale per migliorare deve integrare anche con esercizi per la  mobilitazione scapolo omerale ( li vedremo quando parlerò di postura) perché l’origine del deficit non risiede necessariamente nella lunghezza delle scapole ma nella loro posizione. Quindi se in un soggetto clavicolare basta soltanto aumentare la capacità di adduzione ed esercitarsi nel mantenerla durante l’esecuzione degli esercizi, nei trapezoidali se si migliora solo l adduzione, si riesce a lavorare meglio con alcuni muscoli ma alla lunga ci sarà comunque un peggioramento posturale.

Per il miglioramento dell’adduzione delle scapole si possono fare anche degli  esercizi isometrici a vuoto.  Un esercizio molto semplice sta nel farsi mettere le dita della mano del compagno mano tra le scapole per poi cercare di schiacciarle tenendo la posizione isometrica. In alternativa si può anche sfruttare una banale pallina da tennis contro un muro. ( se vuoi approfondire sbircia QUI )

Postura

Per chiarirvi quanto la postura sia importante pensate a una cosa banale;  il Gorilla della foto di prima è palesemente assimilabile ad una struttura trapezoidale,  ma anche Steve Reeves lo era, però guardate che impatto visivo diverso, eppure la lunghezza ossea non si cambia… però si può modificare l’atteggiamento posturale.

steve-reeves

Sui forum ci si chiede spesso se la panca piana sia inutile o addirittura controproducente  per un clavicolare, ma come ho già scritto nessun esercizio andrebbe tolto a priori, va solo tenuta in considerazione la consapevolezza che molto probabilmente non sarà un esercizio cardine per una questione di leve. D’altro canto  lavorare solo sul piano facilitato farà sviluppare ancor di più le caratteristiche che già si possiedono è un Bodybuilder ( ma un atleta in generale) deve potenziare i punti deboli.  ( anche qui se vuoi approfondire QUI  e QUI )

Trick

Un clavicolare può tentare di aumentare molto la forza sul military press per poi cercare di trasferirla sulla panca che sarà affiancata, usando angolazioni diverse, nel tentativo di mettere spessore.  

Ma occhio: Aver premura di  lavorare con inclinazioni diverse prima di aver imparato ad addurre le scapole e sfruttare un arco dorsale corretto, può peggiorare la situazione.  Bisogna invece  pazientare e “meccanizzare” l’ impostazione ed il movimento nella semplice  piana piana, usando una frequenza alta e un peso che  permetta il pieno controllo.

Potrebbe sembrare un discorso contorto ma su un clavicolare la military press dovrebbe sicuramente riuscire meglio grazie alle caratteristiche fisiche tipiche e quindi gli aumenti di forza saranno più veloci rispetto a quanto avviene nella panca ed è quindi bene sfruttarlo.  Allo stesso tempo nella panca si tenderà ad essere più deboli, ma ignorarla del tutto ne aumenterebbe troppo il divario. Una idea potrebbe sarebbe  alternare le cose e dare un giorno precedenza all’uno e un giorno all’altro. La parte importante da portare a casa però è lavorare su diverse inclinazioni, compresa la declinata, e sfruttare bene  l’ uso dei manubri.

E quindi?

Quindi ragionate sulla parte utile del discorso. Se non è tanto la scelta degli esercizi ad essere condizionante (alla fine devono farli tutti entrambi i biotipi) lo è  la capacità di ISOLARE il prime mover giusto quando necessario.

  • Un  clavicolare deve imparare a spingere attivando il gran pettorale (altrimenti spalle e tricipiti fanno gran parte del lavoro)
  • Un trapezoidale a tirare escludendo il troppo esuberante trapezio.

La cosa bella è che le due cose si ottengono partendo dallo stesso lavoro, ovvero curando una perfetta adduzione nelle scapole!

Un altro dato che in effetti mi sono accorto di non aver ben chiarito, è che io mi riferisco a  Clavicolare e Trapezioidale non tanto in funzione ai biotipi , ma in base a come il singolo soggetto sa reclutare il muscolo.  Va infatti fatto notare che a differenza di somatotipi, genotipi e fenotipi, nella letteratura scientifica  sono termini inesistenti, coniati, pare, durante un qualche tipo di seminario e da allora tramandati.

Un esempio pratico: Io sarei scapolare, ma ho le spalle strette, e sarebbe un controsenso. Nella realtà dei fatti ho sempre saputo attivare bene le braccia e malissimo il pettorale, quindi mi aiutavo rubandogli lavoro. Trovato il problema, e scelti i giusti esercizi, il problema è svanito.

Come avete intuito in realtà si tratta solo di imparare ad usare bene i muscoli ( QUI ) ed ottenere una buona postura.  Il resto della partita, almeno sul pettorale, lo fa la forma della vostra cassa toracica. Ci sono soggetti con cassa incavata e che quindi saranno piatti di petto, e alti con un torace molto esposto che ovviamente mostreranno un bel petto a “cuscino”.  Di questo però ne ridiscuterò nell’articolo dedicato ai pettorali.

 

Per l’universo femminile invece le cose sono “forse” più complesse.

Se è vero che una donna può, e deve, fare le stesse identiche routine di un uomo è anche vero che la loro chimica ormonale diversa richiede qualche accorgimento.

Una donna che accumula grasso dalla vita in su  è  definita “androide”, dalla vita in giù viene descritta come “ginoide”, se invece la distribuzione è uniforme invece “armonioso”.  Queste descrizioni hanno anche una resa metaforica in mela, pera, clessidra/ tronchetto.

Fate attenzione però anche i maschietti possono avere un modello di accumulo di grasso di tipo ginoide.

biotipo somatotipi femminile

Se l’ultimo tipo di donna può allenarsi senza dubbio come un uomo, gli altri due biotipi necessitano obbligatoriamente di una fase preparatoria che, se non viene fatta, può rendere del tutto inutile ogni sforzo se non addirittura fare danno.

Ginoide

Mettono grasso nella zona bassa del corpo e hanno il bacino più largo delle spalle.

Quasi tutto il grasso ( circa il 54% ) è sotto la linea dell’ombelico.

Hanno difficoltà a ossidare i grassi.

Sono iperinsulinemiche.

Hanno un metabolismo rallentato.

In base al BMI abbiamo vari gradi

Terzo grado tra 19 e 20

Secondo grado tra 21 e 22

Terzo grado tra 23 e 24

A sua volta sono stati identificati  tre sottotipi   Ginoide Venoso – Arterioso ed Ormonale.

Tabella riassuntiva per nob.

ginoidi somatotipi

Ps.  Nella realtà una ginoide arteriosa spesso ha il seno enorme e, con l’avanzare della cattiva circolazione, non è strano vedere una sesta o settima misura.

Dico che la tabella è per nob perché l’abbiamo usata quasi tutti, si fa infatti molta fatica a trovare materiale specifico sulle donne. Ma qualcuno si è mai chiesto che cazzo è sta merda?

Ecco il Bestiario 

La sindrome di Raynaud è caratterizzata da crisi  di cianosi delle dita ( Grazie Wiki 😉 )

640px-Raynaud's_Syndrome

Le Coulotte de cheval sono formazioni di cuscinetti esterni posizionati nella coscia alta.

Per infiltrato si intende il sotto cute ( quello che potremmo definire come la zona di plica ) ed è generalmente riferito alle cosce, ma  se più grave a polpacci e caviglie.

Come si lavora?

Come vedremo da adesso le priorità di lavoro saranno differenti  anche se lo scopo resta identico, ovvero dimagrire, rassodare, e tonificare.

  • Nei soggetti arteriosi e venosi il lavoro mirato alla tonificazione delle gambe e glutei NON deve mai rappresentare la parte iniziale del programma, dato che si andrebbe a peggiorare il quadro circolatorio, sia linfatico che venoso. Andrà quindi attivata prima di tutto la Microcircolazione e la Capillarizzazione dei tessuti.

 

  • Le donne con un modello ginoide venoso devono  riaprire i capillari, mentre le ginoidi arteriose  devono crearne nuovi.

Partire in modo sbagliato magari per accontentare la cliente, crea dei danni difficilmente correggibili in corso d’opera.

 

Grasso

E’ leggermente differente anche l’azione del grasso. Gli adipociti nell’androide si gonfiano velocemente , ma altrettanto rapidamente si sgonfiano (iperlipogenetico), nel soggetto ginoide c è un accumulo più lento, e altrettanto lentamente va via, ma questo accumulo in parte è dovuto all’aumento del numero di adipociti (ipolipolitico).

La concentrazione di grasso nelle Ginoidi  Venose va al tricipite, mentre nelle Ginoidi  arteriose prende l’ avambraccio e in casi gravi arriva al tricipite, e alle caviglie.

Quindi divieto totale di tormentare le gambe con esercizi molto pesanti, almeno in una prima fase. Fintanto che non c’è afflusso di sangue non può esserci nessun dimagrimento.

Le Ginoidi ormonali, anche se molto simili agli altri due tipi, hanno un quadro più complesso di alterazioni endocrine ( rilevate da esami del sangue) già in fase adolescenziale. Avremo quindi estrogeni ed insulina alti ed ipotiroidismo, nonostante tutto però di solito c’è un ottimo tono muscolare.

 

***

Mi si pongono due scelte adesso, potrei esporvi i protocolli di lavoro o no, ma decido di non farlo. Voglio restare fedele alla mia ideologia e quindi evito di postere tabelle, schede, schedine, perché ognuno è diverso e il lavoro va personalizzato. Se da un lato vi darei una linea guida, dall’altro, il rischio più grosso, è di farvi mettere nei casini col fai da te.

Se volete una mano sapete come e dove contattarmi e sarò lieto di aiutarvi.

Vi lascio con un ultima Info

 

Soletta di Lejars

Soletta di LejarsIl buon funzionamento dinamico del piede costituisce il segreto operativo più importante del sistema linfo-venoso degli arti inferiori,  ed in camminata è’ importantissimo  il movimento tacco punta.

Il piede infatti esercita un’azione di compressione sulle strutture vascolari per facilitare il ritorno del sangue e della linfa, dato che gli arti bassi non riescono a sfruttare bene la forza del cuore.

La Soletta di Lejars  è  una rete di capillari la cui spremitura facilita il ritorno linfo-venoso verso l’alto. Non a caso viene  chiamata anche il secondo cuore. Si tratta però di un “letto” di capillari molto piccoli che contiene una quantità di sangue ridotta ma viene aiutata dal….

 

Triangolo della Volta

 

triangolo della voltaUna struttura architettonica, situata nella parte più profonda del piede, che contiene le più importanti vene profonde: le vene plantari interne ed esterne. La spremitura di queste vene, ad ogni passo o movimento significativo, rappresenta il vero cuore periferico e la più importante funzione vascolare del piede.

Il sangue risale aiutato dal polpaccio, e con i muscoli frontali della coscia, mentre si alza il ginocchio in camminata viene spinto fino a su. Quando la gamba di abbassa per il passo successivo, si svuota la vena poplitea, che rappresenta la più importante via di drenaggio verso il sistema venoso profondo.

spinta venosa gamba

Quindi quando camminate per attivare la micro-circolazione è importante che lo facciate di tacco – punta, cercando di strizzare l’arco plantare ( il che vuol dire anche che se evitate i tacchi è meglio) .   

Per le stesse motivazioni è bene dormire con i piedi leggermente sollevati. Dopo le attività fisiche, che sia aerobica, circuiti o fitness, rilassarsi 10-20 minuti tenendo le gambe alte poggiate a una parete, proprio come fanno i Bodybuilder prima delle gare.

 

 

 Vi rimando a questi due articoli per altri dati QUI e QUI   se volete approfondire vi rimando ad un articolo di Lorenzo Pansini 

 

Claudio Tozzi –  Tom Venuto – Paolo Evangelista