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La memoria muscolare è una cazzata.

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Questo è un articolo che non volevo scrivere, è un argomento che al momento non mi interessava per il sito, poi un ragazzo su facebook  chiede se la memoria muscolare esiste sul serio. Decido di scrivergli due righe, ma per farlo senza scrivere troppe fesserie mi documento, doveva finire là, ma invece mi trovo colpito in pieno petto, quello che sto per scrivere non mi piace perché mi espone troppo.  Ma faccio finta di nulla e inizio, vediamo come va.

Domanda memoria muscolare

Nel corso di alcuni articoli ho provato a spiegare come funzionassero i muscoli, ho spiegato come funziona la coordinazione muscolare, le innervazioni, e la trasformazione delle fibre, ( QUI ) e poi la propriocezione, i due livelli d’impulso, i sistemi di controllo e protezione del muscolo, ( QUI ) , non ho voglia di riscriverlo, andate a leggerli.

Se vi rompe restate scemi che mi fotte a me 😀

Quello che dovrebbe essere chiaro dopo averli letti è che il sistema nervoso, si adatta e cambia in base a quello che gli facciamo fare, e che non sono i muscoli che addestrano il SN, ma è esattamente il contrario.

Bisogna uscire dall’ottica della palestra e capire che tra imparare una poesia, andare sugli sci, fare trazioni, grattarsi la testa, riuscire a fare dopo giorni di tentativi una combo con King a Tekken, imparare a camminare, o ricominciare ad allenarsi dopo anni,  non c’e la ben che minima differenza.

Fa sempre tutto il cervello, che ogni volta che impara una cosa nuova, o la migliora,  muta fisicamente la sua forma.

Si parla di Homunculus, che non è ne quello di FullMetal Alchemist, ne quello di un Hentay che lessi anni fa, ( un ragazzo allevato per il piacere di una donna, stimolato di continuo sessualmente per 16 anni senza farlo mai venire XD) , ma di quello celebrale. Si tratta di una rappresentazione grafica del corpo umano, sul cervello, proporzionale o al numero di recettori presenti sulla pelle, o al numero di placche motorie, che permettono un movimento più fino. Quindi ne esiste uno di senso legato alla cute, e uno motorio, legato alle abilità.

penfieldhomunculus homunculus

Per capire se i muscoli hanno memoria, bisogna capire come funziona la memoria. La memoria è una cosa che diamo per scontata, recentemente sono stato per delle visite in un reparto di malattie neurodegenerative, e vedere signore giovani non riconoscere i figli, ed essersi scordate di come si beve, mi ha  fatto  venire il freddo.

La memoria è l’unione di una casino di informazioni e sensazioni passate, che vengono richiamate ed associate di continuo con quelle nuove.  Tanto per parlare di esercizi, quando impariamo un esercizio nuovo siamo dei brocchi impediti,  ci muoviamo in modo quasi buffo, poi però ci prendiamo la mano, e ogni volta che ripetiamo lo stesso movimento richiamiamo quello schema motorio perfezionandolo.

La memoria ha diversi tipi di stoccaggio, in base ai diversi tipi di file.

La memoria dichiarativa è per le cose dette a voce,  quelle che si possono raccontare. E ha due diramazioni, una che riguarda i ricordi di cose che ci sono successe sul serio, la memoria episodica, e una che riguarda le cose che sappiamo per cultura, la memoria semantica, ad esempio la chitarra ha sei corde, io lo so ma non suono e non ne ho una.

Poi esiste la memoria dei gesti, quella per l’esecuzione dei compiti, come andare sugli sci, fare lo squat, cambiare la ruota dell’auto, e si chiama memoria procedurale.

Ma non si conserva tutto, le informazioni vengono processate e selezionate per non sprecare risorse.

Il cervello viene convenzionalmente paragonato a un pc, mentre lavorate, il pc processa molti dati, che quindi per un pò passano dalla ram e restano in memoria , ma alla fine non salvate tutto, vi tenete solo quello che vi interessa. Quando salvate, non mettete tutto assieme, i file vanno nelle cartelle, e le cartelle dentro altre cartelle, tutto sistemato bellino  per argomento. Per esempio la maxi cartella film, ha le sotto cartelle Horror e War e ognuna ha dentro il film giusto. Quando ci scordiamo di farlo, sappiamo di avere quella foto, o quel film ma non sappiamo dove cavolo sia.

Scherziamo un pò o diventa pesante. Chi ha una nonna anziana vive spesso questi momenti, e spesso ci ride su, quindi non vi offendete dai.

halzaimer

Ad esempio un paio di mesi fà ho toppato clamorosamente una formattazione, cancellando il mio HD da 1 Tera, ho dovuto installare un sistema operativo per indagini forensi ( il Caine, su base Linux ). Alla fine avevo trovato quasi tutto, ma erano divisi per sigle. Ho perso mesi ad aprire ogni cazzo di file, dividerlo per tipo, rinominarlo, a ficcarlo nelle cartella giusta, e poi riguardare tutto ed eliminare i doppioni. Non scorderò mai più la ” funzione nativa sata” Brrrrrrrrrrrr.

A differenza dei nostri file però, il cervello richiama di continuo ogni ricordo, è il motivo per cui per memorizzare una cosa la dobbiamo ripetere spesso, oppure la dobbiamo associare ad un’altra cosa ben fissata nella nostra mente. Lo scopo è consolidare le cose vecchie, e creare associazioni con le nuove, per aggiornare le informazioni o creare nuovi ricordi.

Nel 2008 scrivo un articolo sul sito e ci metto tutto quello che trovo utile, nel 2010 vedo un video che  mi piace e che mi ricorda qualche cosa di attinente all’articolo scritto, ma resta li, nel 2014 leggo un libro, le tre esperienze hanno grosse attinenze, il mio cervello le ricollega, e io nel 2015 decido di unirle e aggiorno il post arricchendolo ( o levando delle cose che nel frattempo ho scoperto essere inutili ).

La cosa divertente è che, come sempre, i nonni hanno ragione, avete mai sentito le frasi “ La notte porta consiglio” o “ Dormici su, domani andrà meglio”? E’ durante la notte  che avviene la magia, mentre dormiamo il cervello si organizza. Solo che non sempre ne basta una, ogni tanto servono varie settimane, quindi spesso, oltre cha una nuova esperienza serve anche un po’ di tempo per assimilare lo stimolo.

Il cervello è molto di più però, cosa accade quando un pezzo si brucia, quando una piccola vena del cazzo che nutre il cervello si tappa, facendone soffocare un intero settore per carenza d’ ossigeno  e facendolo morire per sempre? Cosa succede quando un ictus di merda  in pochi secondi vi danna per sempre?

ictus-ischemico-emorragico

Qui arriviamo alla parte per me complicata, è il motivo per cui ho voluto scrivere questo articolo. Sono in un periodo difficile, e provo a stigmatizzare cosi le mie paure. Vi raccontavo delle mie visite.

Tutto nasce da dei controlli per il mal di testa al centro neurolesi di Messina, in quei controlli mi hanno trovato una vena ischemica, e sempre grazie a quei controlli, si è scoperto che al liceo, tanti anni fa, quando la vista mi si era oscurata e non sono più riuscito a parlare per mezza giornata, non era il Gilbert  come mi era stato detto, e non lo era neanche quando mi risuccesse mesi dopo, mentre facevo panca declinata. Erano attacchi ischemici, che non sono stati compresi nonostante i controlli. Oggi vivo col terrore,nell’attesa di un operazione per PFO, o Forame Pervio Ovarico, un buco nel cuore congenito, che mi costringerà ad un operazione chirurgica, ma di questo vi racconterò un’altra volta, un po’ per scaramanzia, un po’ perché vorrei dire delle cose che qui c’entrano poco .

La parte fortunata è che nel mio caso non ha avuto strascichi, il mio cervello è intatto, ma spesso non è cosi, tanta gente resta immobilizzata o “scema”, la cosa terrificante è che il braccio o la zona colpita sono intatti, quello che non funziona più è la centralina che da i comandi, e quindi vengono a mancare i neuroni che la controllano.

La sensazione è orribile fidatevi, ricordo benissimo di quando volevo raccontare a mia madre cosa fosse successo, e in mente era tutto limpido, visualizzavo l’incrocio, vedevo il semaforo, sapevo che si chiamava cosi, me lo ripetevo, ma poi si bacca uscivano monosillabi, ” Si”, “NO”, ” non riesco”, era come se avessi un muro tra la testa e la bocca. Per fortuna è passato in una giornata, ma non sempre è cosi.

Poi però  dopo mesi, o anni, di riabilitazione ci si torna a muovere quasi come prima.

Quello che succede non è dovuto certo al cervello che guarisce, non lo fa mai, quando lo rovinate per droghe, traumi, o altro, non si rigenera, ma al fatto che il sistema nervoso, stimolato dalla riabilitazione, si riorganizza e trova un percorso alternativo, creando una nuova area che sostituisce nel comando quella bruciata.

Può sembrare poco pratico il fatto che serva molto tempo, ma in realtà ha un senso, pensate che casino assurdo se ( anche da sani ) ogni volta che si fà un gesto in modo leggermente diverso, anche se fosse solo una volta, il cervello si settasse ( mutasse ) in quel modo. Sarebbe come dover ricominciare tutto da zero ogni volta.

ictus

La definizione di apprendimento è:  “il cambiamento relativamente permanente come risultato della pratica”, in questo caso la pratica è data dalla riabilitazione che costringe il cervello ad apprendere e  registrare nuovamente lo schema motorio.

L’allenamento ( la riabilitazione in questo caso ) è una forma di apprendimento, di tipo motorio, che muta fisicamente il SN, il cervello e il midollo. Nel video che ho creato qui sotto, il ragazzo suona il piano, questo crea nel cervello un area di controllo che prima non c’era, più lo fà, piu la sua zona si espande, il suo Homunculus ha le mani sempre più grosse.

Il problema del palestrato è quello di concentrarsi sul muscolo e non su quello che lo comanda, e quindi ci preoccupiamo ( come visto negli articoli linkati ) di reclutare e sincronizzare sempre più fibre muscolari, e finiamo per credere che la cosa interessi solo i muscoli, ma in realtà il mutamento riguarda tutto il sistema nervoso.

Video Le radici nervose

I neuroni sono vivi, possono allungarsi, toccare altri neuroni, creare collegamenti, formare sinapsi, e questo succede OGNI volta che impariamo una cosa nuova, in questo processo il cervello cambia materialmente forma, e quello che succede dopo un ictus è la massima espressione, cioè con una risonanza magnetica si vede proprio una parte che non dovrebbe esserci, ma che c’e e sostituisce quella bruciata ( o era la Tac, faccio sempre confusione XD  ) .

Allo stesso modo guardate un neonato, sembra muoversi a caso, vuole prendere un oggetto, ma si alza un piedino, sente un rumore ma lo sguardo va da un’altra parte. Spesso sembrano muoversi senza senso, nel loro caso succede l’opposto, il cervello neonato e fresco di fabbrica, all’inizio di hanno poche connessioni, dopo tutto nell’utero non ci si può muovere molto, e quindi si creano i pochi collegamenti legati ai movimenti possibili quando scalciano, o alle sensazioni che riescono a ricevere come ad esempio la voce della mamma o il suo battito cardiaco,  crescendo il bambino in base agli stimoli, ha  un bordello di connessioni, e i segnali vanno un po’ a caso, lo scopo dei primi anni è quello di trovare il percorso più vantaggioso, quello ottimale e più funzionale, tranciando gli altri inutili.  Anche quello è apprendimento.

Se ad esempio il ragazzino che suona il piano, smette dopo un annetto, perde l’abilità, l’aria dedicata si restringe fino a sparire e il suo Homunculus cambia forma.

Video Memoria muscolare

Poi ci sei tu e il tuo compagno d’allenamento, tu ti alleni da un pò di tempo, il tuo amico viene da poche settimane, il tuo PT ti chiede di fare TBAR, tu  già sai fare un pò di Squat o di Stacco, ma iniziate a farlo assieme, chi impara prima?

TU! Perché sai come tenere la pressione sui piedi, l’equilibrio, la presa,  e la schiena dritta e dura, lo hai imparato facendo Stacco e Squat, il movimento sarà pure diverso, ma tu hai uno schema motorio simile da aggiornare, o almeno hai una base su cui crearne uno nuovo,  il tuo amico invece sembrerà  un pesce rosso uscito dalla vaschetta.

Se il tuo amico smette di allenarsi perde lo schema imparato ( troppo poco tempo per memorizzarlo), se tu invece continui, negli anni, prima lo consolidi e poi lo fai diventare stabile.

Quindi se dopo un anno, il tuo amico torna in palestra, è come se non l’avesse mai fatta, ma se la stessa cosa succede a me, che mi alleno da sempre ed ho tutto non solo consolidato, ma stabilizzato, impiegherò pochissimo a tornare come prima.

La memoria muscolare non esiste è il cervello che fa tutto, è il SN che è allenabile, però occhio, voi dovete sforzarvi, se per esempio vi allenate di merda, ripetendo sempre gesti di cacca, il vostro cervello prende lo schema motorio di beep.  ( molto scientifica come frase XD )

Chi lavora con me sa quanto tengo a questa parte. Sono esigente anche nel riscaldamento, che serve per far capire al vostro cervello cosa dovrà fare da li a breve, e con che carichi, se vi scaldate male, anche il vostro cervello sarà preparato male. Ad esempio se ci si scalda con le parziali, quando dopo 10 minuti farete ripetizioni totali, farete più fatica.

E poi ricordatevi la lezione che ho messo negli ultimi articoli ( per esempio la saga Back to the Future ), sbagliate, non fatevene un problema, non è brutto, nessuno sa tutto, nessuno è perfetto, se sbagliate vi potete correggere, ma se pensate di essere perfetti siete dei coglioni, tutti sbagliano.

Se mi sbaglio mi corrigerete

Giovanni Paolo II

Gli errori sono inevitabili, imparate solo se potete confrontare quello che avete fatto con quello che avreste dovuto fare.

esperimento mente

SECNODO UN PFROSSEORE DLEL’ UNVIERSITà DI CMABRIDGE NON IMORPTA IN CHE ORIDNE APAPAINO LE LETETRE IN UNA PAOLRA L’UINCA CSOA IMNORPTATE è CHE LA PIMRA E L’ULIMTA LETETRA SINAO NEL PTOSO GITUSO.
IL RIUSTLATO PUò SERBMARE MLOTO CNOFSUO, MA NOONSTATNE TTUTO SI PUò LEGERGE SEZNA MLOTI PRLEOBMI

 

Questo articolo ( correlato a quello sul PFO che arriverà ) che non volevo scrivere, non lo dedico a chi perde massa e va in panico, lo dedico a me che ho avuto culo, e lo dedico a tutti quelli che questo culo non lo hanno avuto, quelli che ho visto li, sperando che possano stare meglio grazie a un terapista e lo dedico ai loro parenti che soffrono vedendo i loro cari stare male.

Vedo un sacco di neolaureati, litigare con chi ha i corsi per lavorare in palestra, un laureato dovrebbe aspirare ad aiutare questa gente, non a portare atleti sul palco.

mem faq 1Una mattina ero a fare le analisi e pensavo alle mie sfighe, un ragazzo che ogni settimana fa terapia anticoagulante, raccontava che quando scoprì quello che aveva bestemmio in reparto, e un medico, parecchio innervosito, lo portò nel reparto cardiologico pediatrico, per mostrargli dei bambini tagliati da pancia a gola. I cazzi veri sono altri.

Per  l’articolo ho  preso spunto da un capitolo di DCSS, non avrei saputo bene articolare il discorso, è stata la parte sugli ictus a farmi riflettere sul serio, e decidere di mettere tutto sul sito, spero possa essere utile a molti, spero che Paolo non la prenda a male, quando ho iniziato a scrivere sta roba, non avevo idea di cosa ne venisse fuori. Ulteriore testimonianza di quanto sia bello è affascinante il suo libro e la sua mente, e di come una nozione che oggi passa inosservata, domani, sulla base delle nuove esperienze, diventa preziosa.

Grazie a questa domanda ho capito pienamente che culo ho avuto, e ho preso la decisione di affrontare l’intervento.

Siccome so come finisce, vi passo qui uno screen, del continuo di un pezzo della discussione col ragazzo, i termini sono da Facebook non pensavo diventasse un articolo, e non credevo destasse tanto interesse, quindi lo scopo era fare capire il concetto non essere tecnico ( di cui mi frega poco a prescindere se poi la gente non capisce ).

A nemmeno un giorno dalla pubblicazione arriva subito l’aggiornamento.
Come dicevo non credevo che un argomento così destasse tanto interesse, francamente credevo, illudendomi, che la gente fosse oltre, magari perché a me non è mai interessato, mi alleno e basta, dopo tutto memoria muscolare o meno che scelta avrei? Riparto da dove avevo lasciato e continuo la mia strada.

Mi è stato chiesto ma tu QUI , QUI e QUI , non hai detto che il corpo muta se mantiene i risultati per un tot di tempo?

Iniziamo da un breve riepilogo per chi non ha letto tutto e si scazza a farlo.

Secondo uno studio storico di Sheldon in base a determinate caretteristiche fisiche si può prevedere il grado di riuscita in un dato sport, questa classificazione fu definita Somatotitpo, e fu redatta la Somatocarta o Triangolo di Reuleaux, ai cui angoli ci sono le tipologie pure, ovvero Ecto, Meso ed Endo, e nel centro tutte le 76 combinazioni possibili.

Non è un caso che nessuno se le caca più queste cose, sono talmente variabili che identificarsi è impossibile.

La domanda utile era ” Ma si cambia somatotipo?” e la risposta era si, Heath e Carter affermarono che i tipi corporei cambiavano evidentemente a seguito della crescita, dell’invecchiamento, dell’allenamento fisico e delle alimentazioni.

Con il nuovo sistema, il somatotipo può essere usato per registrare i cambiamenti nel fisico nel tempo, classificando una persona in base al suo aspetto attuale.

Non va però scordato che ogni persona ha un tipo corporeo inerte, una forma di fisico a cui tenderà sempre in assenza di circostanze o sforzi contrari che possono cambiarlo.

E’ un pò come la storia delle fibre muscolari che cambiano tipologia di attivazione, ne esiste una base di comodo che consuma poco, ma si possono allenare e restano in un certo modo finchè lo stimolo continua QUI .

E’ stato poi detto che esiste una branca chiamata nutrigenomica, che afferma come se per sei mesi si mantiene un determinato risultato, questo tenderà a stabilizzarsi.
Si diceva come ognuno abbia un proprio Tasso di Anabolismo/Catabolismo , ovvero il ritmo di costruzione e distruzione che è detto Turn Over Proteico.

Con l’allenamento e la dieta è possibile far percepire come normale, un valore molto superiore dell’omeostasi di base, in sostanza modificando il PTOR il corpo amplifica il profilo ormonale, e se il bilancio resta positivo per 6 mesi il gioco è fatto, e il corpo tenderà a mantenere il nuovo livello percependolo come normale.

L’argomento può sembrare banale, ma si sono impegnati molti studiosi per capirci qualche cosa, anche collegando il tutto al mondo di chi usa il doping, qui la domanda era ” I guadagni di forza e masse muscolari stimolati dall’uso di steroidi anabolizzanti sono permanenti o temporanei?
Una delle ragioni per cui gli anabolizzanti aumentano la massa muscolare è che inibiscono l’azione del cortisolo occupando i suoi recettori cellulari. Bloccando il cortisolo, si predispongono le cellule all’anabolismo.

In questo modo l’equazione diventa positiva, quello che però ovviene quando si smette di usare farmaci in modo non cauto e studiato, è che si viene travolti da un fiume di recettori attivi e aperti di cortisolo ( non sono più occupati dal farmaco ), e non occorre una laurea per capire che ciò produce una rapida perdita di forza e massa e grossi incrementi di grasso.

Ad ogni modo lo studio ha dimostrato che gli steroidi ad uso atletico cambiano la fisiologia muscolare al punto tale che si può guadagnare più muscolo del normale anche dopo anni che si è smesso di usarli.
Nello studio, che era effettuato sui powerlifter, anche dopo anni di non allenamento e non assunzione di steroidi, si sono trovate più fibre muscolari e nuclei per fibra, comparabili ai soggetti che erano impegnati nell’ allenamento intenso e pesante. Gli autori hanno affermato che avere dei nuclei muscolari extra è un vantaggio per coloro che continuano ad allenarsi, poiché stimolano una sintesi di proteine muscolari supplementari, e ciò si traduce in un percorso più efficiente per la costruzione di massa e forza.

Quello che è stato detto, quindi, non va in contrasto con quanto già scritto nel sito, ne è solo la base, la parte neuronale che porta a quel risultato. Nel caso della palestra, l’allenamento, che è l’ apprendimento di uno schema motorio, è proprio quello stimolo ambientale che sarà poi in grado di modificare nel tempo l’attività genetica. Verrano altri articoli che spiegano meglio come funzionano in effetti le fibre muscolari ma è meglio dividere le cose.

Per i più curiosi quello che ho spiegato in questo aggiornamento si chiama Epigenetica ovvero lo studio cambiamenti che influenzano il fenotipo, cioè la morfologia, che poi è il modo in cui appare il corpo, senza alterare il genotipo, cioè la struttura genetica di base, che però non determina o definisce il fenotipo, ma collabora a farlo, in base all’ambiente interno o esterno in cui poi l’organismo vive.

Quindi due individui con lo stesso genotipo (ad esempio gemelli monozigoti) non necessariamente hanno un fenotipo identico: ciò può essere spiegato attraverso i meccanismi dell’epigenetica, ossia quell’attività di regolazione genica che, attraverso processi chimici, pur non alterando direttamente la sequenza del DNA, può modificare il fenotipo dell’individuo o della sua progenie.

Vi ricordate la frase “bisogna scegliersi i genitori”? Quello che succede è che il modo in cui vivete, ad esempio se diventate degli sportivi di livello, mette una sorta di impronta sul vostro genotipo, a cui si somma, influenzandone le funzioni e il comportamento e fino a diventare un tratto ereditario.
In altri termini l’epigenetica è lo studio dei meccanismi molecolari mediante i quali l’ambiente altera il grado di attività dei geni senza tuttavia modificare l’informazione contenuta, ossia senza modificare le sequenze di DNA.

lo studio dei cambiamenti mitotici e meiotici ereditabili che non possono essere spiegati tramite modifiche della sequenza di DNA

Arthur Riggs

Queste mutazioni, dette Epimutazioni, durano per il resto della vita della cellula e possono trasmettersi a generazioni successive.

Come potete vedere da qui si entra bella biologia spinta, non a caso, nel nostro settore è Massaroni, professore di Scienze motorie e Biologia, che la nomina per spiegare la memoria muscolare.

Però quello che possono capire tutti è che il muscolo non ha nessuna memoria, è tutto questo mix di Sistema Nervoso, Stimoli, Nuclei, che determina tutto. Ovviamente capirete da soli che a questo punto anche la lagna della predisposizione genetica è un pò sopravvalutata. Il vostro aspetto attuale non dipende dal tanto vostro assetto genetico di base, quello determina il punto di partenza,  o la facilità con cui il corpo si gestisce, ma dal tipo di input a 360° che gli date.

Spero di aver aver fatto contenti tutti adesso.