La Panca Piana Fa Schifo 1/4

Fottuti

Ok ho attirato la vostra attenzione con un titolo provocatorio adesso però proviamo a fare incazzare un pò di gente sul serio.

Introduzione:



Tempo fa avevo scritto un articolo sul metodo SST, ma  non lo avevo postato perché altro non era che la raccolta di appunti presi ad un corso.

Personalmente odio tutti gli articoli che vengono scritti in modo freddo e distaccato, per citare l’amico Luca Usai “genere Wikipedia”, li trovo orribili.
E oggi ho voglia di essere polemico e quindi vi dico che trovo spesso STUPIDI  tutti gli articoli sulle specializzazioni muscolari. So che alla masse piacciono un botto, hanno la scheda di uno che ha quanto meno più fisico di loro, e la possono copiare sperando in chi sa cosa, ma sono perfettamente inutili se non si conosce, e non ci si riconosce, in quel  percorso che ha portato a quella specializzazione. Difatti come vedete, io ho pubblicato raramente delle schede, dato che le trovo non solo  inutili, ma addirittura potenzialmente dannose per il lettore, preferisco invece discutere dei principi che sono universali e  fanno capire come muoversi in autonomia.

Oggi vi inizio a parlare di come IO  ho migliorato il MIO pettorale negli ultimi mesi, ma per farlo partirò da due anni fa.  Quindi sarà una cosa lunghina e l’articolo sarà smezzato in più parti.

Come tutti ho allenato il petto per anni, dedicandogli pure molto tempo, ma senza ottenere le masse che desideravo, magari riuscivo ad avere abbastanza forza ( non so a mente ricordo i 140kg su inclinata ), ma l’estetica faceva sempre desiderare e di essere solo forte non me ne poteva importare nulla o in questo blog parlerei di altro e non di Bodybuilding.

Come tutti “ non sono nato studiato” avevo però capito con la pratica che la panca piana non fosse un esercizio adatto a me, mi trovavo meglio con una leggera inclinazione, circa i 35°, e soprattutto avevo un grosso feeling con i manubri, con cui a fronte di un 90/100 chili in piana ( si era più debole di quella alta ), riuscivo a  completare 4/6 ripetizioni con la coppia da 48 kg. Ma, un pò come col dorso, non avevo quel controllo che ho sempre avuto sugli arti e che guarda caso non sono mai stati un mio problema se non per il fatto di doverli tenere a bada.

Grazie a un problema ai gomiti, come sapete se mi seguite, sono passato agli anelli,  ne parlo dal lontano 2012 QUI , ma spinto da un collega, circa due anni fa ho iniziato a sperimentare  in tutti i modi, QUI .

Se non volete leggere vi dico che prima di tutto ottenete una forte stabilità della spalla, e la loro maneggevolezza li fa adattare a tutti i vari problemi di gomiti, spalle e polsi. Sono ottimi anche per allenare il back pure in caso di patologie alla colonna.

Consentono un tipo di progressione unica data dalla loro distanza e dalle forze trasversali che esercitano, importantissima per l’allenamento di tutti quei gruppi muscolari il cui angolo di trazione e range di movimento non è in linea retta ma circolare, come appunto il dorso e soprattutto, ( argomento dell’articolo ), il petto.

Se avete 5 minuti cliccate la foto e vedete il video

Chi ha l’umiltà e la pazienza, ( non sono sempre immediati ),  di provarli, quasi sempre ha delle sensazioni sul pettorale mai provate prima.

Ormai quasi tutti i miei assistiti con problemi di propriocezione al petto li usano. Normalmente con gli esercizi classici sgravi il petto dal lavoro, sfruttando i gruppi accessori che sai usare meglio e che sono predominanti, ma tutta quella instabilità non ti permette questa “ truffa biomeccanica “ e hai solo due scelte, o inizi a usare il pettorale, o ti schianti con la faccia al suolo.

A questo punto per motivare le varie scelte prese, tocca spiegare un attimino come funzionano petto e spalle, perché se non arriviamo ai principi tutto è inutile e ci resta in mano solo un caso aneddotico.

Non cercando il like facile e i follower a tutti i costi, non farò 800 articoli sul petto sapendo che desta molto interesse, così come non ho usato un titolo stile ” Petto da Hulk in 4 settimane “, ne farò uno unico in cui proverò a discutere di più argomenti possibile.

Anatomia e meccanica ( Parte prima ) :

Il pettorale è ( si ormai lo sapete tutti ma mi tocca ) un muscolo a ventaglio, la sua funzione base è quanto meno banale,  adduce l’omero sul piano orizzontale, insomma quello che fate con le croci o le spinte, poi ovviamente vi fa alzare ed abbassare il braccio ( omero ), e allargare la cassa toracica nonché sollevare il tronco ( ve lo metto in grassetto perché è un movimento essenziale come vedremo ) .

Link originale 

Ora lo so che i puristi verranno a sentenziare che la croce è un movimento di adduzione, e la spinta di flesso estensione. Vedetevi un porno e occupatevi la giornata, voi e i vostri termini tecnici da segaioli  XD, lo sapevamo già,  ma nei fatti sono similissimi, per questo motivo quando fate i Piegamenti, ( fosse mai che le chiamate Flessioni che vi cadono i capelli ), o per i più temerari le croci , agli anelli avete determinate sensazioni,  i due movimenti vengono praticamente fusi.

Potrei farvi dei video nuovi ma fa caldo e sono pigro e quindi vi rifilo quelli vecchi ( tanto lo so che non li aprite gli interlink perché siete peggio di me ahahahahahah )

Il punto è che ho fatto questi lavori, più vari tipi di croce al cavo, al chest fly, spinte con i manubri e combinazioni con manubri più cavo, per circa due anni. Anni in cui NON HO praticamente toccato la panca col bilanciere.

A questo punto ci sarà sicuramente il Dom.go di turno ( se non capite chi è fa nulla ) che verrà a dire che  a lui è venuto il pettorale grosso con la panca piana, e quindi chi non ci riesce è perché non la sa fare.

Sul saperla fare o meno, vi posso garantire che nonostante siano molti anni che mi alleno, ho ripreso l’esercizio molte volte, l’ho resettato anche di più, e alla fine, nel dubbio,  me la sono fatta controllare anche da Paolo Evangelista che non ha avuto correzioni da fare. Ho letto di recente una biografia di Arnold, e quando dovettero scegliere gli esercizi più sicuri per i tornei dei diversamente abili scelsero, Stacco e Squat escludendo la Panca perché troppo tecnica e pericolosa. Quindi anche se per altri può essere sicuramente vero, è palese che la capacità tecnica NON sia sempre determinante.

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Iniziamo quindi a fare chiarezza su questa prima CAZZATA madornale, e vi farò capire che probabilmente certi soggetti non sono grossi di petto perché sono forti in panca, ma sono potenti in spinta grazie alla loro naturale conformazione fisica favorevole.

Immaginate di essere un arciere, tenete il vostro arco in una mano, ben distante dal corpo, e con l’altra tendete, incoccate, la freccia. Portando il braccio verso dietro allungate il più possibile la corda facendo avvicinare le estremità dell’arco che si flette.

Ora pensate al vostro torace come a quell’arco, il vostro sterno, è il centro dell’arco, più è esposto in fuori, più la vostra mano sarà distante, ( allungate la leva e accorciate il ROM dato che il bilanciere tocca prima), da esso partono le inserzioni dei fasci del pettorale che terminano sull’omero, i tiranti.

Quando aprite le braccia stirate la corda, più riuscite ad allargare il tutto ( è l’angolo dello sterno  che vedete in una foto in basso ) maggiore potenza avrà la vostra freccia una volta scoccata.

 

Il problema è che ESISTONO DIVERSE CONFORMAZIONI TORACICHE e non potete farci nulla perché non ci possiamo cambiare le ossa.

Se la cassa toracica è poco profonda e spessa, l’ angolo dello sterno sarà  più piatto, quando invece si  ha una cassa toracica molto spessa e profonda, l’ angolo dello sterno è molto più verticale. Ma voi non potete cambiare modello di Arco per passare a un Compaund , vi dovete tenere quello che avete.

 

A che serve capire sta roba?

E’ semplice, vi fa capire che anche il concetto di ROM è mal capito.

Quando avete un torace adatto alla panca, come detto poco fa, avete un Rom ridotto, ma non è un male, anzi il vostro angolo dello sterno sarà più “ verticale “, il petto sarà in massimo stretch e quindi in piena potenza, mentre le spalle saranno in una posizione comodissima.

Se però avete la cassa toracica piatta o peggio, incavata, quando fate scendere il bilanciere e provate a raggiungere lo sterno, avrete un ROM maggiore, ma il petto NON potrà essere in una posizione comoda per la spinta, in compenso avrete uno stiramento assurdo della spalla, che verrà ruotata in avanti e si sobbarcherà tutto il lavoro. Finché va bene vi va bene non vi rovinate le spalle, ma sicuramente NON vi crescerà mai il pettorale. Vi è mai capitato di sentire le spalle e non il petto dopo la panca? Ora sapete parte del perché.

Ehhhhhhh Sì, con i manubri potreste peggiorare tutto, quindi se qualche demente ve lo consiglia sappiate che è una cazzata. E lo so che adesso vi sentite fottuti come Jaime Lannister mentre Drogon gli fa il culo.

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Vi piazzo la foto di un amico Marco Albanese  e un vecchio video che avevo conservato di Vincenzo Botta per darvi un idea più concreta di quello che voglio dire.

Ho cercato in rete ma non ho trovato altre foto passabili quindi, avendo timore non si capisca bene il concetto, prendo in prestito alcuni video( biomeccanica dei Pettorali ) di Domenico su http://skepticaldragoon.it/ , dopo tutto nessuno si inventa nulla.

Continua….