Editoriali

FCFN. Sono salito su un palco.

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Sono al TBS AINBB con Angelo, sto aspettando che si iscriva alla gara e intanto chiacchiero con Mattia che come sempre è con noi. Da dietro un pilastro vedo scodinzolare una coda nera, e penso “Thor, deve esserci Stefano”. Faccio il giro e dopo i saluti iniziamo a parlare, nel mentre, del tutto a bruciapelo, mi propone di fare da giudice per FCFN.

E siamo qui, dopo la prima tappa a Polignano a Mare del 27 Aprile 2019.

Voglio raccontarvi due cose prima di iniziare.

Le Gare

Chi mi conosce sa che vivo da sempre di palestra. Fin da ragazzino era più facile trovarmi in sala che a casa a studiare. Ero distante dal mondo gare per tutti i motivi che allontanano le persone dal farle, la politica, gli intrallazzi ecc. Ci sono finito dentro con e per Angelo, che mi ha convinto col suo modo di viverle in stile gita fuori porta con gli amici. Come piace a me. Non che non si dia peso alla competizione, tant’è vero che le nostre posizioni in classifica lo dimostrano, ma nel modo di arrivarci e di viverle. Abbiamo riso sempre come i pazzi in ogni momento. Almeno fin quando nel back stage dovevamo salutarci perché lui doveva andare in pedana e io a urlare sotto palco.

Esiste una diatriba eterna sulle federazioni Natural. Chi lo è sul serio sa benissimo che corre il rischio di scontrarsi con un bombardone in incognito, ma se ne frega. O almeno dovrebbe farlo, perché siamo sinceri non esiste un antidoping certo al 100%, anzi.
Io però ho fatto 12 anni, forse più, di Softair, uno sport che è basato al 1000% sull’onesta, anche lì metti sempre in conto che alcuni truffino, ma ti diverti grazie agli onesti. Quindi fatto il discorsino ad Angelo e capito che a lui andava bene il rischio ci siamo andati a divertire, prendendo tutto come veniva. E devo sincero, tranne alcune cose non ci possiamo lamentare del trattamento in federazione.

Ne ho scritto altre volte TBS e strani ceffi  La Peak Week e i soliti sospetti ma lo ripeto. Dalla primissima volta che misi piede al Garage mi sono sentito a casa. Quel posto non solo è la Gold Gym italiana, è un microcosmo di amici, atleti che diventano amici, praticamente fai amicizia con tutti in 3 nanosecondi, respiri serenità, fratellanza, sport ma di quello bello che ti rimette la voglia di fare anche quando sei cotto.

Quando uno come Stefano ti chiede qualcosa gli dici si a razzo, fosse solo per la bella persona che è. Nello scorrere dei mesi tanta gente mi chiedeva informazioni. Erano tutti curiosi se effettivamente in questa nuova federazione non ci fossero giochini strani, e se fosse veramente natural. Io ho sempre risposto che su Max Montanara e Stefano Travaglini avrei messo la mano sul fuoco, ma che il modo migliore per scoprirlo era starci dentro.

Alla fine ormai sono tutti bravi a criticare chi fa, ma nessuno si mette dentro a vedere come sono veramente le cose. Sarà per carattere, sarà che sono Siciliano, ma preferisco fare le cose prima di parlarne.

Ora posso raccontarvi cose è successo da quando abbiamo scattato la foto #iosonofcfn al Garage ad ora.

FCFN 

Una mattina mi trovo inserito in gruppo WhatsApp con 18 dei migliori atleti, preparatori e divulgatori esistenti in Italia. Ci è stato chiesto il nostro parere su quasi tutto, compresa la struttura del tabellino da inserire nel foglio giudici. Nessuna domanda restava senza risposta, e ci siamo iniziati a conoscere virtualmente tra noi.

Un mesetto prima della tappa chiedevo informazioni a Stefano per Polignano, non essendoci mai stato, non sapevo dove alloggiare ecc. Vengo informato che era stato prenotato un villino in cui saremmo stati tutti assieme. C’era anche la possibilità di avere i pasti pronti grazie ad Easy Chicken. Un loro sponsor che ti prepara tutti i pasti sottovuoto con i macros che richiedi, tra le altre cose hanno un gusto fantastico e mi hanno permesso di viaggiare leggero.

La mia vera difficoltà era arrivare in loco dalla Sicilia, dato che in aereo era scomodo muoversi, e in treno servivano quasi 13 ore. Alla fine ho optato per un bus fino a Bari.

La disponibilità totale dei ragazzi si è vista subito, quando Cristian mi ha chiamato da Polignano di sua iniziativa per venirmi a recuperare in stazione. Ora è vero che ci conosciamo da quando vivevo a Bologna, ma è pure vero che lui e Daniela erano li con i bimbi piccoli da gestire, eppure si sono fatti in quattro per rendermi le cose semplici.

Poco più tardi sono arrivati tutti gli altri.

Quello che vale la pena raccontarvi non sono i saluti, le risate, il cenare assieme o l’andare in sala pesi, il conoscersi e fare amicizia, ma il fatto che lo staff direttivo faceva con noi giudici le loro riunioni, tutto alla luce del sole, tutto limpido, senza segreti, ascoltando la voce di tutti. Trasparenza massima su tutto.

Il giorno dalla gara ammetto che ero ansioso, mi ricordavo il me che per la prima volta da preparatore, portava in gara un ragazzo alla sua prima uscita, e nel ruolo di giudice volevo essere per chi gareggiava quella figura che io avrei voluto per me in gara.

Polignano stava sverginato FCFN come federazione, ma pure me come Giudice.

Non avevamo nessuna informazione, fino alla fine non sapevo né quanti iscritti ci fossero, né da chi erano preparati. Ci siamo trovati in cinque, seduti sotto palco, a giudicare dei ragazzi e delle ragazze senza avere alcun tipo di influenza ed indicazione. Nessun giudice può avere suoi atleti sul palco.

Ci era stato chiesto solo come da giudici preferivamo far svolgere lo spettacolo, quindi uscite, momento delle premiazioni, tempo sul palco ecc.

Si è svolto tutto molto serenamente, sebbene su buona parte dei giudizi eravamo del tutto d’accordo, su altri avevamo ovviamente idee differenti, tanto da aver chiesto di rivedere alcuni atleti.

Prima della gara sono stati presi i campioni di urine a tutti gli iscritti, e sono poi stati ripresi a tutti i primi classificati. Saranno poi spediti negli USA ad un laboratorio WADA.

Una cosa che ho amato tantissimo, è stata la possibilità data a tutti di fermarsi con noi giudici per avere ogni tipo di delucidazione. Era possibile anche mostrare i nostri cartellini volendo. A chi si è fermato con noi sono stati dati consigli sulle cose da migliorare, come approcciare le preparazioni in vista degli Italiani a Bologna, suggerimenti su che categoria fare ecc

Se non gareggiate può sembrare poco ma non lo è, prima di tutto così facendo si evitano le solite polemiche post gara, e in secondo luogo i preparatori e gli atleti possono avere tutte le indicazioni che servono per migliorare nelle gare successive.

Il motto di FCFN recita, ‘’ Un’associazione di atleti per gli atleti ‘’ e ad oggi posso dirvi che è verissimo, l’unica preoccupazione del direttivo e l’unica attenzione che ci è stata richiesta come giudici, era quella di rendere tutto il più sereno, piacevole e divertente possibile per gli atleti in gara.

Da donatore Avis ho apprezzato lo sgravio del 50% per i donatori e da Siciliano che vive il disagio estremo dei trasferimenti ho gradito l’idea di rendere gratuita l’iscrizione per Siciliani e Sardi.

So che essendoci dentro, quello che dico potrebbe passare come di parte, ma in tre giorni, non ho sentito mezza frase che accennasse a incassi, soldi, gente più o meno conosciuta. Addirittura hanno rinunciato a far iscrivere diversi ragazzi perché fuori tempo limite con le date previste. Nel post gara si discuteva soltanto su cosa fosse possibile migliorare data l’esperienza appena fatta.

Non voglio dilungarmi troppo, e sarebbe facile quando vivi tre giorni a contatto con degli agonisti in preparazione, ma vi racconto un’ultima cosa per farvi capire con chi avrete a che fare se mai vi andasse di gareggiare in FCFN.

Domenica i ragazzi del Garage sono partiti presto, alle 8, avendo molta strada da fare, io avevo il bus alle 22, e Daniela e Cristian mi hanno proposto di stare insieme a loro e ai bimbi fino a pomeriggio quando sono ripartiti per Bologna.

FCFN è stata per me esattamente come le mie gare con Angelo, un mega vacanzone lavorativo tra amici, stancante ma iper piacevole e sereno.  Non so come vengono gestite le cose nelle altre federazioni, quindi non ho un metro di paragone, ma questo è quello che ho vissuto io in prima linea.

Ps. Polignano è veramente bella.

PPS. Ma se non facevo così quando mi capitava di stare su un palco di Bodybuilding con atleti come questi?

Voglio ringraziare veramente tutti da Stefano Travaglini e Max Montanara che mi hanno offerto questa e altre possibilità che mi hanno onorato forse anche di più, alla famiglia Guastella, e Daniela Padovan e Denny per le belle persone che sono, e ovviamente ai miei colleghi giudici, se con Alfredo Tessitore ci si conosce da un po’, sono stato veramente felice di aver conosciuto meglio Melo Militello e aver incontrato Moreno Ghidini. Grazie anche a Paolo Valente che ha organizzato in loco e a Miriam Desiati che come sempre è magnifica.

Un bacino particolare a Viola e al best poser del fine settimana Edoardo.

Reportage a cura di Life in Frames