La Donna il Sogno e il Grande Incubo 3°
Torniamo alla tecnica.
Vi ricordate QUESTO articolo ? Si parlava dei punti morti del movimento, quelli che in gergo figo si chiamano Sticking point, nel Deadlift è il passaggio al ginocchio.
Dunque siamo in piedi con bilanciere a circa metà piede e abbastanza alto sulla tibia grazie ai dischi di grossa circonferenza, ci si flette per impugnare il bilanciere, la tibia adesso è spinta in avanti in stile affondo di Squat, e solo a questo punto impatta col bilanciere, che da ora in poi dovrà restare perennemente in contatto col corpo, il petto è bello gonfio, alto, e pieno di aria, la schiena dura, con le scapole spinte in basso, come se qualcuno vi prendesse a pugni sotto le ascelle che inoltre devono essere strette ,come se aveste un filone di pane da trasportare alla francese senza farlo cadere, i femorali sono in pretensionamento, e iniziamo a spingere pressando sul pavimento.
Inizio stacchetto pubblicitario per un piccolo Trick
Questo semplice esercizietto vi farà capire come contrarre il dorsale nel modo corretto, basta fare il vostro stacco, senza permettere all’elastico di far allontanare il bilanciere dal corpo. Se non erro è un metodo trovato da Christian Thibaudeau e ci si allena con 6 set da 4 ripetizioni con un carico del 70%
Ok lo spot è finito
Non appena iniziate a salire, il carico, che sale ( ovviamente ) in verticale, vi fa tirare il sedere in dietro, anche perché se non raddrizzate le tibie, il bilanciere ve le massacra sbattendoci contro, e per i motivi che vedremo nelle foto qui sotto, vi toccherà schienare un pochino.
In questa fase bisogna andare di potenza, altrimenti se il peso è molto alto non si ha la giusta velocità e ci si blocca sul punto morto.
Tanto per essere chiari ( parte proprio brutto )
Quello che accade in gergo tecnico viene definito disaccoppiamento ginocchio/anca, cioè prima muovete il ginocchio per spingere di cosce, poi arrivati al ginocchio, quando appunto siete un filo schienati, dovete attivare l’anca, che fino a quel punto è stata “ ferma”, per rimettere il busto dritto, il passaggio di consegne non è automatico e quando non siete veloci o potenti fallite l’alzata.
Il motivo è semplice, mentre il peso vi tira in giù in senso orario , l’anca ruotando nel senso opposto vi raddrizza il busto, se la forza peso è pari o superiore a quella delle vostre anche avete cannato l’alzata.
Se ci pensate questo accade pure uscendo dalla buca nello Squat, ma nello stacco è evitabile, infatti se muovete assieme anche e ginocchia la vita vi sorride.
Qui è molto chiaro
La questione tibia è basilare ed è stato l’altro mio errore, uno sbaglio da idioti, ma mi consola che anche i big lo hanno fatto.
Errore a cui, sono onesto, se non avessi letto il DCSS probabilmente non sarei mai arrivato da solo. A vederlo dopo mi sono sentito un demente per non averci ragionato, una correzione idiota che ha risolto il mio fastidio ai lombari.
Il Deadlift ha ben due centri di massa uno sta sul nostro corpo, l’altro è il centro del bilanciere.
Vi lascio l’immagine bella grande che mi ha passato Paolo con un confronto dal vivo ( il ragazzo sta col bilanciere più alto rispetto ai T1000 di Paolo ma è chiaro lo stesso ).
A vederlo è un giochino stupidissimo, il bilanciere è piantato in terra e da questo non si scappa, la variabile base è su che zona facciamo leva con il corpo.
Se si seguono le istruzioni che danno tutti ( ovvero partire a Tibia verticale ) il rapporto tra il centro di gravità del peso e quello sul nostro corpo ( Lc ) crea una leva lunga che finisce grosso modo sui lombari, ovvero la parte più delicata e meno protetta del rachide e infatti come si vede dall’omino a destra ( il mini T-1000) si è più schienati.
Da questo nasceva la mia totale sensazione di disagio, è proprio fastidioso stare cosi, mi creava proprio ansia, tanto che un esercizio che ho sempre amato, alla fine mi creava angoscia. Infatti preferivo partire dai blocchi del Rack per evitarmi la noia.
Vi cito un tratto del DCSS che mi ha fatto capire quanto banale fosse l’errore.
“ Le energie mentali devono essere rivolte sollevamento del carico, non allo stare in posizione per poi sollevare il carico”
Il mio errore nasceva dal fatto che io ero convinto ( molto stupidamente, è evidente ) che il CM del corpo fosse sulla spalla, quindi stare bello verticale sul bilanciere a modo mio doveva aiutarmi. Mai errore più grosso, in sostanza lo trattavo, come detto in apertura, a mo di Squat.
Spingendo invece la tibia in avanti vediamo come Lc sia molto più corto e il baricentro arriva sul costato per citare un termine dialettale alla “ alla bocca dello stomaco “, la posizione così è meno schienata e in automatico si parte in spinta perché non ci si deve raddrizzare subito.
Come potete vedere se lo provate è tutto più comodo, la tibia tocca ancora col bilanciere, ma solo spingendo la gamba in avanti, e le ginocchia finiscono dentro, ( riferimento visivo ) le braccia.
Tutto un altro vivere, addio fastidio alla schiena, resta solo il piacere di sentirsi il dorso duro tutto il tempo.
In sostanza invece di sbilanciarsi verso dietro, ci si sbilancia in avanti , dopo che l’ho capito e l’ho provato mi sono sentito un cretino…. era cosi facile.
Ps. in alcune scuole rinomate di PL insegnano l’esatto opposto. Ancora una volta sono sport diversi da non mischiare.
Vi ricordate quando poche righe fa vi ho detto che lo scopo è passare sotto il bilanciere con le ginocchia?
Ecco qui un altro accomodamento, una posizione in cui potreste bere anche un caffè per quanto è comoda.
Sbilanciandovi in avanti e piegando ancora la caviglia “azzerate” Lc.
Tra altezza del disco e questa posizione delle tibie si risolvono almeno il 90% dei problemi in un Deadlift a scopo non agonistico, cioè fate un signor stacco.
Tra le altre cose la superficie dei piedi rappresenta l’area attraverso la quale il carico della massa combinata, sia del bilanciere, che del corpo, viene scaricata contro il pavimento.
E come abbiamo imparato con gli Squat la distribuzione ottimale della pressione si verifica con il carico a metà del piede, con posizioni più in avanti o dietro a questo punto si avrà una distribuzione del carico meno omogenea.
Ora vi faccio una foto dal libro di Paolo, vi faccio la foto perché spero che i miei appunti siano chiari, sono due individualità, cioè due assetti corretti, provateli e vedete con cosa vi trovate meglio.
Dato che è tutto scritto non ve lo commento neanche, tranne per dirvi che l’ordine in cui dovete leggere le frecce è in senso orario partendo dal basso.
Metto questa foto perché dimostra che non esiste un solo modo per fare stacco, anzi è un esercizio molto individuale.
Restano fissi due elementi, il bilanciere sempre a contatto con la gambe ( infatti spesso ci si dissangua XD ) e il braccio deve essere perpendicolare al momento del passaggio sul ginocchio.
Il motivo è semplice il lavoro svolto contro gravità viene sempre eseguito in verticale, verso sù.
Tutto il lavoro fatto contro il vettore della gravità avverrà parallelamente a quel vettore ma nella direzione opposta. Pertanto, il modo più efficace per tirare il bilanciere è verso l’alto.
Vi lascio un montaggio video home made ( sempre di dubbio gusto XD )
Direi che per ora può bastare. Continua …