Editoriali

2. La Sindrome di Gilbert ed alterazioni ormonali

Domenica 20 Dicembre 2009 16:59
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Le transaminasi sono enzimi localizzati dentro la cellula epatica, si dividono in due gruppi e precisamente l’AST, presente nel citosol e nel mitocondrio, e l’ALT nel citoplasma. Per cui un danno maggiore libera l’AST mentre un danno minore libera l’ALT.

 

Il controllo delle transaminasi è indispensabile per il controllo del profilo epatico, se questi enzimi sono elevati, per esempio x 2 o x 3, allora pensiamo ad epatiti croniche, alcool, mialgia reumatica, infarto del miocardio, ma può capitare pure a sportivi se sottoposti a sforzi intensi, se invece le transaminasi sono decisamente incrementate x 10 o x 15, allora pensiamo ad epatiti acute virali o ad epatite da intossicazione da funghi o da veleni.

 

La bilirubina è un pigmento di colore giallo-rossastro, contenuto nella bile ed è un prodotto del catabolismo dell’emoglobina e responsabile della colorazione giallastra (ittero, itterizia) delle mucose e della cute in caso di:

  • aumento della bilirubina per sovraccarico di bilirubina da cause extra ed intraglobulari (es. emolisi dei globuli rossi, cfr anemie)
  • aumento della bilirubina perchè il fegato non la capta (sindrome di Gilbert e Crigler-Najjar, cfr ittero)
  • aumento della bilirubina per cause connesse alla sua mancata eliminazione epatica ed accumulo nell’organismo (per es. epatite virale ( Epatite A  Epatite B  Epatite C ), cirrosi, colangite sclerosante, cirrosi biliare primitiva, epatite in gravidanza, tumore della testa del pancreas con ostruzione da compressione sul coledoco, calcolosi della via biliare, tumore della papilla di Vater, ecc. ecc.)

 

La bilirubina si forma per 80% dalla distruzione di globuli rossi, e per il 20% dal catabolismo di emoproteine sieriche (mioglobina, citocromi, perossidasi, catalasi).

L’emoglobina viene catabolizzata ( si scinde il ferro dalla globina) e con una serie di passaggi viene convertita in biliverdina (un pigmento biliare di colore verde). La biliverdina a sua volta viene trasformata in bilirubina grazie ad un enzima citosolico detto biliverdina-reduttasi. Questa bilirubina è detta “non coniugata” (o “indiretta”) ed è insolubile, quindi per essere trasportata all’interno del sangue deve essere legata ad una proteina sierica prodotta dal fegato, l’albumina*.

Assieme all’albumina (una proteina assai importante per l’omeostasi dell’organismo), la bilirubina non coniugata raggiunge il fegato dove viene internalizzata grazie alla presenza di una proteina vettrice epatica. Il deficit ereditario di questa proteina vettrice si manifesta con un’iperbilirubinemia congenita benigna (Sindrome di Gilbert).

Nel fegato la bilirubina viene coniugata ad una proteina citosolica, glutatione-S-trasferasi (GST). Questo processo è catalizzato da un enzima microsomiale detto uridine diphosphoglucuronyl transferase (UDPGT) e ne deriva la bilirubina monoglucuronide e la bilirubina diglucuronide. Il deficit ereditario di questo enzima è la causa della sindrome di Crigler-Najjar, che si manifesta con ittero severo e persistente.

La bilirubina cosi coniugata è resa solubile e viene quindi escreta nella bile, e viene riversata nell’intestino, per poi passare nel colon dove viene parzialmente trasformata in urobilinogeno ( un pigmento di scarto di colore scuro che se mischiato con le feci ne caratterizza il colore marrone, mentre se riassorbito dai reni viene convertito in urobilina, che conferisce il colore giallo all’urina).

Nelle malattie in cui viene distrutta troppa emoglobina oppure l’eliminazione di questa non funziona bene, la bilirubina si accumula nel sangue e nel corpo.

L’aumento della bilirubina plasmatica oltre il valore di 3-4 mg/dl conferisce alla cute e alle sclere un colorito giallastro, definito ittero.

Pertanto la prima cosa da valutare è quella di capire  se la bilirubina è diretta (coniugata) o indiretta (non ancora captata dalle cellule epatiche) .

Dall’ iperbilirubinemia indiretta, di cui si sospetta che la causa possa essere una deficienza congenita dell’enzima Glucosio-6-fosfato deidrogenasi, si possono diagnosticare varie malattie, per la cui cura vengono utilizzati i farmaci rifampicina e probenecid.

 

La sindrome di Gilbert, è una patologia benigna del fegato che si manifesta con iperbilirubinemia, spesso nel secondo decennio di vita. Conosciuta pure come Unconjugated hyperbilirubinaemia è una mutazione del gene UDP (glucuronosyltransferase) che comporta la mancanza dell’enzima UGT. Nella sindrome di Gilbert il fegato non capta adeguatamente la bilirubina a causa di un deficit parziale di una proteina vettrice per l’entrata della bilirubina non coniugata all’interno nel fegato. Dato che la coniugazione della bilirubina la rende idrosolubile,permettendo che venga escreta nella bile, nei pazienti affetti da sindrome di Gilbert la bilirubina rimane quindi parzialmente in circolo e non viene espulsa. La bilirubina, come visto, è un prodotto del catabolismo dell’emoglobina, dato ché il fegato è un organo emocateretico, cioè una specie di spazzino dell’organismo, che si fa carico di ripulire il corpo dalle scorie rappresentate dai prodotti dei globuli rossi invecchiati e che ogni tre mesi vengono rimpiazzati da quelli nuovi.

Molti dei sintomi sono tipici della riduzione di funzionalità epatica data da iper-lavoro (pesantezza) e variano da ittero, nausea, fatica,stitichezza, ragionamenti annebbiati o difficoltà di concentrazione. Ciò è causato da livelli di bilirubina generalmente di poco sopra la norma che possono aumentare momentaneamente in condizioni quali: digiuno, semi-digiuno, ingestione di alcol, stress, febbre, infezioni, aumento dell’attività fisica, mancanza di sonno. Se la quantità di bilirubina è elevata (maggiore di 2.5 mg/dl), si può manifestare l’ittero (colorazione gialla) della pelle e delle sclere (la parte bianca degli occhi)

Siccome la bilirubina ha una grande affinità con le strutture lipidiche delle cellule, tende ad accumularsi nel tessuto nervoso, dove queste sono presenti in grandi quantità. Essendo tossica, tuttavia, a livelli elevati può determinare una parziale degenerazione delle cellule nervose con conseguente diminuzione delle prestazioni intellettuali e celebrali.

Alcuni settori del fegato, eliminano alcune tossine, per esempio quelle dell’ inquinamento, fumi chimici, e composti chimici dei farmaci. Questo processo, ” glucuronidation” può essere il 31% più lento nella persona affetta da Gilbert. Numerosi studi hanno mostrato che le varie medicine hanno meno effetti nelle persone con G.

Nel paziente con sindrome di Gilbert anche la produzione di insulina è leggermente superiore alla norma e non costante nell’arco della giornata. Ciò può determinare una carenza di nutrimento alle cellule nervose, contribuendo così a una depressione del tono neuro-umorale. E’ basilare,infatti, controllare i flussi glicemici per conservare una funzione epatica stabile. Questo avviene perchè l’enzima che manca sfrutta gli zuccheri per aiutare l fegato nel liberarsi delle tossine.

La bile è composta di fosfolipidi, bilirubina, colesterolo, oltre ad acqua ovviamente. I fosfolipidi permettono l’emulsione di acqua e grassi con i sali biliari tra cui la bilirubina,appunto, e se si presenta un livello di bilirubina più alto, viene automaticamente captata anche una parte maggiore di colesterolo dal flusso ematico. Tutti sanno che il colesterolo è alla base del metabolismo degli ormoni androgeni, di conseguenza se non si ha sufficiente colesterolo a disposizione, i livelli ormonali subiscono dei deficit , ed è noto che un calo del testosterone porta a stati depressivi, che si sommano a quelli dati dalle fluttuazioni insuliniche.

 

In Breve la Sindrome di Gilbert comporta:

alterazioni nella metabolizzazione dei carboidrati

un alterazione ormonale per difetto di sintesi del colesterolo

valori del ldl poco più alti

transaminasi alte

insulinemia poco maggiore

stress eccessivo alle gonadi, dovuto alla continua ricaptazione della bilirubina, che altera la sintesi del colesterolo, e quindi automaticamente quella degli ormoni, costringendo le gonadi a compensare di continuo, questo,congiuntamente alle fluttuazione insuliniche, a sua volta porta a:

depressione, calo della libido,ansia e stress che depaupera l’organismo del magnesio e quindi gli scambi biochimici ne risentono, producono così ulteriori tossine che appesantiscono la funzionalità epatica.

Alimentazione:

E’ ovviamente sconsigliato l’alcool

i cibi grassi, dati i problemi digestivi sopracitati.

Chi soffre di Gilbert, ha una cattiva gestione dei carboidrati, infatti i cibi zuccherini e carboidrati raffinati, Influenzano i livelli glicemici ematici, un eccesso di zuccheri può danneggiare l’abilità di disintossicazione del fegato.

Evitare assolutamente i dolcificanti artificiali, dato che possono provocare un aumento dell’annebbiamento/confusione mentale.

Alimenti che danno supporto

Proteine: Elevando la proporzione proteiche si hanno maggiori livelli di energia a disposizione in chi è sofferente di GS. I pesci oleosi possono essere particolarmente d’aiuto, dato che possono agevolare la rimozione della bilirubina liposolubile dal corpo.

Broccoli, noci, mirtilli, avocado, cavolo cappuccio, cavolfiore, le uova sono una combinazione naturale di zolfo e glutatione* (l’antiossidante più potente e protettore del fegato) che aiuterà a espellere tossine e agenti chimici.

Integratori di glicina, acido glutammico e cisteina, producono anche glutatione e così aiutano la disintossicazione nella fase 2 sentieri

La taurina ha un ruolo notevole nella buona funzione epatica di disintossicazione, in più essendo un insulino simile, stabilizzerà la glicemia.

Curcuma longa o zafferano delle indie o Turmeric, è stato mostrato può aumentare il glutatione ed altri enzimi importanti per la disintossicazione. E’ ricca di fluorite, la forma ridotta del fluoro, è un buon antibatterico, ne vengono studiate le proprietà per la cura del cancro, Alzheimer, e disturbi del fegato. Ha un noto potere antidepressivo. Solo 2006 l’ U.S. National Library of Medicine gli ha dedicato 256 articoli

Il Cardo è usato da molte persone con G.S, è usato da centinaia di anni come un rimedio erbaceo per disturbi di fegato e depressione .

Carote e barbabietola rossa sono fantastici disintossicanti.

Il tè al dente di leone può stimolare la funzione epatica.

cannella è un insulino-mimetico

lo zenzero pulisce i recettori alfa e beta.

 

Stile di Vita

E’ raccomanda un buon attività fisica, aiuta a stabilizzare la glicemia

Ansia, stress e depressione sono situazioni tipiche. Molte persone hanno sofferto di socio-fobia e attacchi d’ansia dopo avere sperimentato i sintomi della sindrome. E’ pur vero che può avvenire il contrario, stress psicologico e l’infelicità possono creare una risposta fisica nell’accentuare i sintomi di GS. Dovreste cercare sempre l’aiuto dal vostro medico se stiate soffrendo di depressione, ansa o simili, ci sono molti metodi per arginare il problema.

 

GLOSSARIO

*L’albumina:

Deve il suo nome all’albume di uovo, che ne è ricco. Il normale intervallo di valori della concentrazione di albumina nel corpo umano va da 3.5 a 5.0 g/dL, e costituisce circa il 60% di tutte le proteine del plasma, rappresentando il 50% circa di tutto il pool proteico, essenziale per regolare e mantenere la pressione osmotica necessaria alla corretta distribuzione dei liquidi corporei nei compartimenti intervascolari. In parole povere, l’albumina è come una sorta di “calamita” dell’acqua intervascolare, ossia richiama nel circolo ematico i liquidi e consente al rene una più efficace azione diuretica. E’ utilizzata ai fini del monitoraggio del profilo epatico, cioè per conoscere le condizioni di salute in un fegato insufficiente. Il fegato ha una capacita ridotta di produrre proteine in generale, i ridotti livelli di albumina tendono a ritenere liquidi anche per questo motivo.

Tra le funzioni dell’albumina rientrano:

  • mantenere la pressione oncotica
  • trasportare gli ormoni della tiroide
  • trasportare gli altri ormoni, in particolare quelli solubili nei grassi (liposolubili)
  • trasportare gli acidi grassi liberi
  • trasportare la bilirubina non coniugata
  • trasportare molti farmaci
  • legarsi competitivamente agli ioni calcio (Ca2+)
  • tamponare il pH

Cause delle carenze di albumina:

  • cirrosi del fegato (è la causa più comune)
  • diminuita produzione (come nel caso della denutrizione)
  • eccesso di secrezione dei reni (come nelle nefriti)
  • eccesso di secrezione nell’intestino (enteropatia, malassorbimento sindromi diarroiche

 

*Glutatione:

Il glutatione o GSH è un tripeptide con proprietà antiossidanti formato da cisteina, glicina e acido glutammico (noto come “glutammato”).

Il glutatione è un forte antiossidante, sicuramente uno dei più importanti tra quelli che l’organismo è in grado di produrre. Rilevante è la sua azione sia contro i radicali liberi o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati e altre. Svolge un’importante azione nel globulo rosso, proteggendo tali cellule da pericoli ossidativi che causerebbero l’emolisi.

In medicina, il GSH viene usato come antidoto diretto e “veloce” nell’avvelenamento da paracetamolo, il cui principale metabolismo avviene a livello del fegato. La tossicita del farmaco si esplica perciò in due meccanismi: con la deplezione del GSH e con l’azione diretta del para-acetamido-chinone che provoca necrosi delle cellule epatiche.

Puo’ anche trovare impiego come tampone nei casi di avvelenamento da metalli pesanti (come mercurio, cadmio, piombo, ecc.), dato che sposta gli ioni tossici formando dei solfuri (coniugati) più facilmente eliminabili dall’organismo.

 

Fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Glutatione

http://it.wikipedia.org/wiki/Albumina

http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Gilbert

http://www.gilbertssyndrome.org.uk/Tips%20on%20life%20with%20Gilbert%27s%20Syndrome.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Curcuma_longa

http://www.gilbertssyndrome.org.uk/What%20is%20Gilbert%27s%20Syndrome.html

http://lem.ch.unito.it/didattica/infochimica/2006_Steroidi_Anabolizzanti_Androgeni/biosintesi.html

http://www.italway.it/associazioni/sitri/enzimi/enzimi.html

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18609516?itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum&ordinalpos=11